venerdì 4 gennaio 2008

Periodo di agguati

Periodo di novità, combattive ed importanti.
Ché mentre io scorro lieve i giorni, assopito nel tepore dell'ufficio mio, coccolato dalla sublime vista di un'incantevole, e dalla provocante sensualità della compagna, un prode mi ricorda la vocazione: combattere.
Quel prode è mio padre.
Già, ma che combatte?
I gerarchi! Spiego meglio.
Mesi addietro oramai arrivò dal Comune ai commercianti del Mercato Coperto un sollecito di sgombero: a dicembre dovranno levare banchi ed orpelli, lasciando ricordi e passione alle spalle. Già, ma dove andare? Questo non dissero.Il Comune si riprende il suo Mercato, riabbraccia quel prodigo figliuolo da tanto moribondo, ma che le pie Cooperative ristabiliranno, amichevoli missionarie, riconciliandolo col padre tramite un progetto commerciale.
E stride davvero vedere tanta passione, tanto affetto e rispetto per un masso di calce e mattoni, e pure contro tanto disprezzo ed indifferenza per coloro che agli occhi dell'Amministrazione persone nacquero, merce divennero.
Via soltanto; andatevene, pacchi mai reclamati, parassiti, commercianti! Dove, vedete voi.
Tale comunale incuria verso i suoi propri cittadini, onesti lavoratori, d'altronde come tanti, colpì.
Nacque rapido un lieve fuoco, una prima protesta popolare, sedata da un fiume di novelle promessuole.
Naturalmente, ché questa oramai è la politica, disattese a breve, abbandonate, abortite svelte.

Grande e coraggiosa l'affermazione dei lavoratori: ristrutturare, bene, siam con voi, però offriteci un riparo.
Date, voi che gestite città ed oltre, un qualunque sostitutivo posto per commerciare, per unirci ancora una volta insieme, assieme, in un mercato di persone e gente.
L'offerta fu: 7000 euro in due anni.
Oppure, a scelta, un negozietto isolato, ognuno per conto suo, ai margini della città.

Quasi un: "Via, lebbrosi, ai margini del Regno!".

Ora rimane solo la battaglia: onesta, giuridica, passionale.
E da una parte i burocrati: assisi sui troni freddi, per chiunque ormai irraggiungibili del palazzo; assorti nei problemi loro, non della gente che sciocca votò.
Perché mi sembra chiara ora l'unica soluzione alla barbarie, alla devastazione a colpi di leggi e decreti che codesto rango di masnada, inetto, politico, provoca ad ogni mossa: lasciarli.
Basta votare! Bisogna smettere di ascoltare queste da noi ben remunerate sirene, bisogna che smettano di cantare il loro rantolo da moribondi.
Continuare certo possono, ma che almeno sloggino dai nostri palazzi.
Loro, gente incomune, assoluta, padroni! nulla hanno a che fare con me e con te, con noi, con la città.

1 commento:

Anonimo ha detto...

loro che con Noi nulla hanno in comune, loro che cacciano i negozianti senza offrire alternative; loro che abbattono alberi sani al Parco per lasciare posto a campi sportivi in plastico tarmac di cui non ci sarebbe bisogno; loro che iniziano a ristrutturare costose piazze senza che ve ne sia necessità e senza ascoltare l' opinione pubblica; loro che cacciano gli ambulanti del mercato tacciandoli di intralcio al passaggio; loro che varano progetti da milioni di euro affidandoli ad un noto architetto di fama mondiale senza nemmeno varare il pubblico appalto come richiesto in questi casi dalla legge, loro che impongono norme sulla circolazione controsenso delle biciclette che vanno contro norme nazionali.
Sempre loro però che non tutelano la Nostra sicurezza; che non si prendono cura dei Nostri trasporti pubblici continuamente in passivo in cassa ed in ritardo in strada; che non si assicurano che le leggi comunali vengano rispettate a pochi metri dal Municipio.
Già loro con Noi non hanno veramente nulla a che fare.
Sarebbe bello poterli definire cioccolatai o pasticcioni, si potrebbe sperare che la situazione cambi, o che, addiritttura, imparino dai loro errori.
Ma forse qui siamo davanti a tanto inetti quanto malvagi e sinistri personaggi.
Onore a chi, come a coloro del Cane Azzurro, mantiene il coraggio di pensare con la propria testa e di esprimere chiaramente ciò che pensa, anche quando questo vada contro agli interessi dei nostri "santissimi" amministratori...